Firenze, la crisi travolge le locazioni

Soffocati dall’affitto che improvvisamente non riescono più a pagare, costretti a chiedere aiuto, in molti casi con grave imbarazzo. A Firenze, da settembre a febbraio — riporta il Corriere.it — sono state 871 le famiglie che si sono rivolte allo sportello del sindacato degli inquilini Sunia, in via delle Porte Nuove, ammettendo di non essere più in grado di far fronte all’affitto della propria casa. I casi sono quasi il doppio di quelli che si erano manifestati nello stesso periodo dell’anno precedente, prima dell’emergenza Coronavirus. A pesare è naturalmente l’effetto della pandemia. Non a caso, spiega la segretaria del Sunia di Firenze Laura Grandi, «la maggior parte delle persone che in questi mesi ci hanno chiesto aiuto per fronteggiare l’affitto sono lavoratori nella ristorazione, nel settore alberghiero e in quello turistico, messi in ginocchio dal calo dei turisti conseguente al Coronavirus». C’è chi è in cassa integrazione, c’è chi è stato licenziato perché non aveva un contratto a tempo indeterminato, ci sono le partite Iva e i professionisti rimasti di punto in bianco senza clienti. Una situazione sempre più difficile che si riversa sulle spese per la casa. «Le persone arrivano qui e chiedono se ci sono contributi per l’affitto, altri vogliono entrare in graduatoria per le case popolari». Nel 2020 sono state presentate 3.496 domande per il contributo straordinario all’affitto, delle quali 2.450 sono state ammesse (più 110 per cento rispetto al 2019). La pandemia ha colpito gli affittuari ma non gli affitti: Firenze resta la terza città più cara d’Italia dopo Milano e Roma. «Si sta verificando un fatto del tutto nuovo — spiega Grandi — i proprietari che chiedono agli inquilini come garanzia per dare in affitto la casa, non solo la busta paga ed un contratto di lavoro a tempo determinato, ma anche un foglio scritto del datore di lavoro che garantisce di non mettere il lavoratore in cassa integrazione per i prossimi mesi».L’altra faccia dell’emergenza abitativa emerge dal rapporto della Caritas fiorentina. Secondo l’indagine condotta tra coloro che si rivolgono ai servizi di aiuto dell’associazione diocesana, sempre più persone vivono in affitto — a Firenze c’è un incremento, sia in termini assoluti che percentuali: si passa dai 6.565 del 2019 ai 9.206 del 2020 (più 40 per cento) — ma di questi il 93 per cento dichiara di avere un reddito insufficiente per far fronte alle normali esigenze quotidiane, mentre nel 2019 erano il 44,2 per cento. Chi sono queste persone? Italiane per un terzo, perlopiù donne, anche se gli uomini sono in aumento.

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